Laboratorio di programmazione partecipata
IOCISTO nasce nel 2010 come laboratorio: spazio dove progettare e sperimentare, rendendo la nostra idea di cambiamento un vero e proprio programma di principi da osservare ed interventi da realizzare nel futuro prossimo (e, perché no, alle volte anche pratiche concretizzate da subito).
Di programmi se ne scrivono tanti; il bello di quello che creeremo e’ che nasce dal confronto e dalla riflessione. E’ scritto a più mani; mani intelligenti, in-formate.
Sembrerebbe una banalità, un dato acquisito. Ma non e’ cosi’. Il laboratorio di programmazione partecipata targato IOCISTO, che cosi’ inauguriamo, può davvero rappresentare una risorsa speciale per il nostro territorio, capitalizzando la capacità di confronto e progettazione acquisita in questi due anni di attività.
Può finalmente donarci un programma che onori il continuum desideri-obiettivi-azioni; e’ in grado di farci tornare il gusto di progettare perché finora abbiamo analizzato tanto, abbiamo un’idea di sviluppo territoriale (cosa non da poco) che va solo strutturata.
Dobbiamo cominciare. Ci serve soltanto un metodo e tanto lavoro.
Io ci sto. E tu?
IL METODO PER LA PROGRAMMAZIONE
Non e’ facile parlare di strategie e programmi a Bacoli.
Quello dello sviluppo del nostro territorio è un tema complesso, che incrocia molteplici settori e richiede perciò un approccio integrato, toccando disparati interessi che riguardano sia gli operatori (quelli attuali ed i potenziali), sia i residenti.
Sappiamo, inoltre, quanto sia complesso, anche per le ragioni succitate, programmare e realizzare una politica coordinata in grado di promuovere lo sviluppo locale, a causa della frammentazione sociale che caratterizza la nostra comunità.
E’ per questi motivi che risulta altamente problematico presentare i punti nodali di qualsiasi tema ci appresteremo a discutere di volta in volta.
Siamo quasi tutti d’accordo sul tipo di sviluppo che vogliamo per il nostro territorio: siamo arrivati ad un’ampia condivisione della strategia, per certi versi obbligata, che mira in primis alla valorizzazione delle risorse culturali e ambientali secondo un approccio integrato, in grado di rendere il territorio una delle mete più’ ambite dello scenario mediterraneo. Una strategia attenta alla sostenibilità ed alla qualità della vita.
Ma anche questa visione va approfondita, meglio esplicitata. Definire la visione è in realtà il primo passo del nostro lavoro.
Tutto ciò premesso, durante gli incontri del “Laboratorio di Programmazione partecipata IOCISTO” si intende sperimentare una nuova metodologia di dibattito.
Indagheremo la situazione attuale non con la presentazione del power point su questioni specifiche seguita dal dibattito, come nostro solito, ma attraverso la costruzione di un quadro cognitivo di riferimento attraverso l’ascolto e la messa in relazione dei problemi che ognuno di noi osserva.
Come per gli altri incontri, il nostro obiettivo fondamentale sara’ l’IN-FORMAZIONE. Solo che in questo caso ci formeremo e apprenderemo non imparando cosa dice la normativa e la letteratura scientifica di settore, ma ascoltando e mettendo in relazione quello che ognuno di noi pensa in merito alla questione dibattuta.
Si tratta di una sperimentazione quanto mai necessaria, visto che la valutazione delle strategie da attuare e’ un’operazione “in progress” ed è quindi il caso di far emergere il maggior numero di criticità, ascoltando quelle ipotizzate da ognuno.
Siamo nella fase di ascolto e analisi, quindi partiremo definendo un albero dei problemi.
La metodologia adottata abituerà a quell’approccio che vogliamo sviluppare: in-formarsi apprendendo, ma anche imparare a rispettare ed acquisire la prospettiva altrui (educando noi stessi al dialogo ed al confronto).
METODOLOGIA PER LA RILEVAZIONE DEI PROBLEMI
Nel nostro laboratorio ci concentreremo, almeno in questa prima fase, sul lavoro di analisi.
Un progetto sarà efficace solo se viene svolta una buona analisi ex-ante per identificare i problemi, sulla base dei quali individuare poi gli obiettivi da perseguire e gli ambiti in cui intervenire.
La fase di analisi è composta dalle seguenti sottofasi:
- definizione della visione
- analisi dei problem
- analisi degli obiettivi
- identificazione ambiti d’intervento (clustering)
Dopo aver definito la visione nel primo incontro, passeremo subito a ricercare i problemi negli incontri successivi. Ogni serata sarà dedicata ad una delle seguenti aree tematiche:
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Ambiente (verde) – Ambiente – Programmazione e gestione del territorio – Urbanistica – Edilizia
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Politiche sociali (bianco) – Legalità – Sicurezza – Qualità della vita – Politiche sociali – Sport
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Mobilità (giallo) – Infrastrutture – Trasporti – Viabilità – Lavori pubblici
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Capitale umano (viola) – Istruzione – Formazione – Lavoro – Capitale sociale
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Turismo (azzurro) – Beni culturali – Turismo – Marketing territoriale
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Sviluppo (rosso) – Sistema produttivo – Commercio – Imprenditorialità
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Good governance (arancione) – Pubblica amministrazione – Organizzazione degli uffici – Servizi ai cittadini – Società partecipate
Per ogni area tematica proveremo ad individuare quali sono i principali problemi, procedendo in due step:
- una fase divergente: Genera le alternative – Favorisce la libera discussione – Raccoglie i diversi punti di vista – Analizza ogni problema in dettaglio.
Si stimola la produzione di nuove idee a ruota libera. Vanno evitate le critiche, lasciando esprimere ognuno e facendo in modo che emergano il maggior numero di idee.
Potrebbe crearsi una situazione di confusione , ma cio’ non deve preoccupare visto che è una parte naturale di un processo di presa di decisioni partecipativo.
Alcune norme per favorire l’efficacia del dibattito in questa prima fase:
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la critica è esclusa: il giudizio negativo sulle idee che emergono deve essere rimandato a un secondo momento (la fase conclusiva);
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la “corsa in folle” è ben accetta: ovvero più audace è l’idea, meglio sarà. Lasciamo proseguire la discussione a briglie sciolte;
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si ricerca la quantità: quanto maggiore sarà il numero di idee, tanto maggiore saranno le probabilità di trovare idee utili;
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si ricercano combinazioni e miglioramenti: attraverso il dibattito si cerca di migliorare e integrare le idee altrui, oltre che contribuire con le proprie.
- una fase convergente: Valuta le alternative – Sintetizza i punti chiave – Organizza le idee in categorie – Formula conclusioni generali.
Le idee vengono analizzate, valutate e relazionate con le altre. E’ importante accorpare i problemi, anche creando categorie, per poter poi cercare le relazioni tra i vari problemi.
Questo lavoro dovrebbe in primo luogo offrire un quadro generale dei problemi connessi al tema proposto, dando la possibilità ai partecipanti di conoscere anche le altre prospettive e così rimodulare l’importanza accordata alle proprie idee.
Le idee vengono infine organizzate in un albero dei problemi, secondo lavori gerarchici.
Sulla base dell’albero dei problemi sarà possibile costruire l’albero degli obiettivi.